Persino le mie ansie hanno l’ansia.
CHARLIE BROWN
Ansia fisiologica e Ansia patologica
L’ansia fisiologica è una condizione comune e coincide con uno stato di allarme in risposta a una situazione percepita come stressante e pericolosa e con la sensazione che qualcosa di negativo stia per accadere.
Lo stato di allarme attiva una serie di modificazioni fisiche: palpitazioni, tachicardia, tremori, sudorazione, dispnea, sensazione di stordimento o soffocamento, irrequietezza motoria, dolori gastrici, nausea ecc., e psicologiche: apprensione, insicurezza e tensione emotiva.
L’ansia fisiologica ha una funzione adattiva; l’ansia patologica, invece, non è vantaggiosa per l’individuo.
Tre criteri fondamentali ci aiutano a distinguere tra uno stato d’ansia normale e uno stato d’ansia patologico: il contesto che innesca la reazione d’allarme (la reazione è incongrua rispetto alla situazione scatenante); l’intensità, la frequenza delle reazioni ansiose e la loro pervasività nella vita affettiva, sociale e professionale.
Il DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) include nella categoria dei disturbi d’ansia: il disturbo d’ansia di separazione, il mutismo selettivo, la fobia specifica, il disturbo d’ansia sociale, il disturbo di panico, l’agorafobia, il disturbo d’ansia generalizzata, il disturbo d’ansia indotto da sostanze /farmaci, il disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica, il disturbo d’ansia con altra specificazione e senza specificazione.
Disturbo d’ansia di separazione
Il disturbo d’ansia di separazione è caratterizzato dalla presenza di ansia e paura persistenti e inappropriate che si manifestano in prossimità delle separazioni dalle figure di attaccamento. La paura della separazione costituisce l’oggetto principale dell’ansia e si manifesta per la prima volta nell’infanzia. I sintomi principali sono: rifiuto ad allontanarsi da casa, preoccupazione per i potenziali pericoli che possono portare alla perdita delle figure di riferimento, incubi notturni e lamentele fisiche ripetute.
Mutismo selettivo
Il mutismo selettivo limita il funzionamento sociale e interpersonale; è caratterizzato dall’incapacità, totale e persistente, di parlare in determinate situazioni sociali. L’uso del linguaggio resta, invece, appropriato in altre situazioni familiari.
Fobie specifiche
Si tratta di disturbi caratterizzati da un timore esagerato e irrazionale di una situazione o di un oggetto specifico e l’esposizione allo stimolo fobico determina inevitabilmente una crisi d’ansia. Tale esposizione viene evitata in ogni modo dal soggetto che riconosce l’irrazionalità della sua paura ma non è in grado di vincerla.
Disturbo d’ansia sociale
Nell’ansia sociale il soggetto prova ansia e timore irrazionale quando deve parlare in pubblico, quando si trova al centro dell’attenzione o deve interagire con persone di cui teme il giudizio. Tali paure conducono all’evitamento delle situazioni sociali e possono compromettere le condizioni di vita del soggetto. Le fobie sociali possono presentarsi come lamentele relative al timore di arrossire, al tremore delle mani, alla nausea o all’urgenza di urinare; l’individuo è convinto che una di queste manifestazioni sia il problema principale. I sintomi possono progredire fino al cosiddetto “attacco di panico”.
Attacco di panico
L’attacco di panico è una condizione che si manifesta improvvisamente e in assenza di stimoli obiettivi; l’individuo sperimenta un’intensa paura, disagio, ansia e sintomi somatici e psichici che raggiungono il picco in pochi minuti. La sensazione è quella di essere in grave pericolo e la sintomatologia somatica, in genere, induce il soggetto a recarsi al pronto soccorso, nella convinzione di avere un attacco cardiaco. I principali sintomi psichici sono: paura di perdere il controllo, di impazzire, derealizzazione e depersonalizzione; i sintomi somatici, invece, comprendono: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, paura di morire ecc..
Disturbo di panico
Il disturbo di panico si manifesta con un primo attacco, improvviso e ingiustificato, vissuto in modo angosciante e disturbante. La crisi d’ansia dura al massimo 20 minuti e inizia spesso con una sintomatologia fisica e psichica. A questo primo attacco seguono altre crisi di panico con una frequenza variabile che va da pochi attacchi nell’arco di un anno a diversi attacchi al giorno. Il soggetto mette in atto delle condotte di evitamento che lo inducono a rinunciare e a limitare i suoi spostamenti fino a non uscire più di casa senza accompagnatore.
Agorafobia
L’agorafobia è un’ansia relativa al trovarsi in luoghi dai quali può essere difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali non è possibile ricevere aiuto nel caso si verifichi un attacco di panico. I timori agorafobici riguardano situazioni specifiche che il soggetto evita o sopporta con estremo disagio. Le situazioni sono molteplici, ad esempio: camminare per strada da soli, trovarsi tra la folla, utilizzare trasporti pubblici, trovarsi in spazi aperti (mercati, ponti) o chiusi (teatri, cinema).
Disturbo d’ansia generalizzata
Il disturbo d’ansia generalizzata si caratterizza per la presenza di ansia e preoccupazione eccessive, per la maggior parte dei giorni e per almeno sei mesi. La preoccupazione è sproporzionata rispetto alla situazione attesa ed è difficile da gestire. L’individuo è costantemente in apprensione, presenta disturbi del sonno, sintomi fisici (irrequietezza, tensione muscolare, vuoti di memoria, ecc…), tali da provocare marcato disagio e interferire con il funzionamento dell’individuo in aree importanti della vita.
Il terapeuta psicodinamico individua ed esplora i diversi aspetti intrapsichici, relazionali ed interpersonali del paziente, al fine di aiutarlo a riconoscerli, gestirli e risolverli.
L’individuo che intraprende una psicoterapia psicodinamica è un partecipante attivo all’interno di un processo esplorativo e deve sentirsi libero di poter riflettere ed analizzare con calma ciò che prova.
Tutti i disturbi d’ansia trovano la migliore soluzione terapeutica nella combinazione di un trattamento farmacologico e psicologico (Lingiardi V., Gazzillo F., 2014).
BIBLIOGRAFIA
Lingiardi V., Gazzillo F., (2014), La personalità e i suoi disturbi. Valutazione clinica e diagnosi al servizio del trattamento. Milano: Raffaello Cortina.