Come si manifestano i disturbi alimentari?
I disturbi del comportamento alimentare possono essere considerati una delle più frequenti manifestazioni psicopatologiche presenti in adolescenza e nel giovane adulto. Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) inserisce all’interno dei “disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”: la pica (mangiare materiale non alimentare); il disturbo da ruminazione; il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo; l’anoressia nervosa; la bulimia nervosa; il disturbo da binge-eating; il disturbo della nutrizione e dell’alimentazione con altra specificazione e senza specificazione.
Bulimia e Anoressia
L’anoressia nervosa è caratterizzata da: una persistente restrizione nell’assunzione di calorie; un peso corporeo al di sotto del minimo normale per età, sesso, salute fisica e traiettoria di sviluppo; intensa preoccupazione relativa all’aumento di peso, malgrado questo sia al di sotto della soglia minima; alterazione nella percezione di sé e del proprio corpo. Alcuni individui si percepiscono sovrappeso; altri invece, ammettono di essere magri, ma sono convinti che alcune parti del loro corpo siano “troppo grosse”.
La bulimia nervosa è un disturbo caratterizzato da ricorrenti abbuffate e condotte compensatorie finalizzate a prevenire l’aumento di peso: vomito autoindotto; abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci; digiuno; attività fisica eccessiva. Tali inappropriati comportamenti si verificano in media almeno una volta alla settimana da circa 3 mesi.
Talvolta, i sintomi anoressici e bulimici possono oscillare tra loro: diversi studi affermano infatti, che l’anoressia nervosa può virare verso forme di abbuffate/condotte di eliminazione. Resta dunque indispensabile considerare la struttura di personalità dell’individuo, comprendere il significato soggettivo della sintomatologia individuale e trattarla come l’espressione esplicita dei modi in cui vengono affrontate le proprie esperienze personali.
La Psicoterapia Psicodinamica funziona?
La Psicoterapia Psicodinamica è efficace; i suoi effetti terapeutici sembrano essere di maggiore durata rispetto ad altri tipi di trattamento e riguardano un ampio raggio di disturbi e condizioni psicopatologiche.
Un consulto dovrebbe essere richiesto da chiunque abbia delle difficoltà in ambito personale, relazionale, affettivo e lavorativo; oltre che disagi più specifici, come ad esempio:
Psicoterapia Psicodinamica
La psicoterapia psicodinamica è un tipo di trattamento che affonda le radici nella tradizione psicoanalitica e promuove l’esplorazione di aspetti del funzionamento intrapsichico e relazionale non direttamente accessibili alla coscienza. L’assunto fondamentale è che non si possono modificare o comprendere comportamenti, pensieri e fantasie senza considerare le determinanti inconsce che influenzano ogni aspetto della vita dell’individuo.
Il presente infatti, può essere compreso solo tenendo conto delle esperienze passate e dei vissuti infantili del soggetto. Tale approccio rivolge una profonda attenzione all’interazione tra paziente e terapeuta con l’obiettivo di rispondere in modo efficace alle specifiche difficoltà portate in terapia (Lingiardi V., Gazzillo F., 2014).
Il modello scientifico-culturale adottato si basa sui principali costrutti psicodinamici secondo cui i fenomeni osservabili sono il risultato di elementi ereditari, affettivi, cognitivi, comportamentali e ambientali che interagiscono in un unico Sistema.